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cav. dott. Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD

 

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by Leonardo Di Ascenzo, 2021

leonardo.diascenzo@gmail.com

Un contributo di idee per la riforma Costituzionale del SMOM

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Già dall'anno 2017 sono in fase di revisione la Costituzione del Sovrano Militare Ordine di Malta e il Codice melitense.

Nel corso del 2020, a cavallo della morte del compianto Gran Maestro Frà Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, si è delineata una proposta, che è stata posta all'attenzione dei competenti organismi dell'Ordine in tutto il Mondo.

Anch'io mi sono permesse di scrivere di seguito qualche idea, che porterei all'interno della riforma.

 

Punto 1

La problematica principale che sta a cuore a Papa Francesco e che ha imposto questa fase di revisione, è un potenziamento dei Cavalieri Professi, affinché l'Ordine tutto si configuri maggiormente come Ordine religioso e non come una realtà dove il "gruppo" dei consacrati è un gruppo dell'organizzazione e non il cuore e la guida della stessa, come vorremmo continuasse ad essere nel SMOM.

La proposta che sia l'Ordine a sostenere economicamente la vita dei propri "Cavalieri frati" è molto condivisibile come un invito forte alla vita conventuale: si pensi ad esempio a quanto bello sarebbe vedere il Gran Priorato di Lombardia e Venezia abitato da 3-4-5 frati dell'Ordine ivi residenti e operanti.

Un provvedimenti economico di questo tipo potrebbe facilitare anche qualche nuova vocazione.

 

Punto 2

Il Gran Maestro deve continuare a mantenere non solo le attuali prerogative ma anche gli attuali poteri tutti.

Sui requisiti nobiliari, provenendo io da un ceto non nobiliare, condivido l'idea che il futuro Gran Maestro si "guadagni" la nobiltà con il servizio attivo nell'Ordine ed essendo professo da un numero congruo di anni.

Inoltre, si consideri il fatto che il Gran Maestro, quale Sovrano, ha in se la fons honorum, con la quale potrebbe concedere una nuova nobiltà a chi lo ritenesse opportuno. Non si può certo rimanere legati a titoli concessi secoli orsono e talvolta ormai privi di sostanza attuale.

Non condivido quindi l'idea di un Gran Maestro "più costituzionale", che cederebbe di fatto il governo dell'Ordine alla componente laica, con il rischio di snaturare definitivamente questa nobile istituzione secolare.

Il fatto che il GM partecipi al Sovrano Consiglio vuol dire che il suo voto equivale a quello di qualunque altro membro del consiglio ma ciò non è proprio di "un Sovrano".

 

Punto 3

Io penserei ad una organizzazione dell'Ordine in Province religiose da denominare Gran priorati o Priorati o Sottopriorati a seconda della numerosità e della possibilità di auto sostentamento dei proprio membri professi. Trasformerei pertanto le Associazioni Nazionali in Gran Priorati e Priorati dando però a queste strutture una configurazione del tipo:

- gruppo di professi residenti e "stipendiati" che costituiscono il capitolo di base,

- tutto il gruppo dei laici nei diversi ceti attorno a collaborare in organizzazioni territoriali ad autonomia gestionale ed economica decrescente nelle aree geografiche sottostanti.

Condivido assolutamente il fatto che in uno stesso territorio non possano sussistere strutture che possano sovrapporsi in termini di competenze soprattutto quanto alla vita religiosa e all'ingresso di nuovi membri.

 

Punto 4

Il noviziato effettivamente dovrebbe essere previsto per tutte le classi dell'ordine ovviamente anche se diverso per durata e contenuti.

 

Punto 5

Se pensiamo che l'Ordine debba essere organizzato in forma gerarchica magari facendo corrispondere i gradi di appartenenza a effettivi ruoli di attività allora la parola Militare andrebbe mantenuta per esprimere questa forma organizzativa.

Se consideriamo poi l'esistenza del Corpo Militare ulteriormente la dicitura Militare andrebbe mantenuta.

Il richiamo a "necessità umanitarie" appare alquanto strumentale a voler cancellare l'idea di gerarchia propria di qualunque Ordine Religioso.

Alternativa sarebbe la formula attuale delle costituzioni "tradizionalmente militare e nobiliare".